Marzo 2023, al mercatino mio solito in compagnia di mia moglie, noto su una bancarella un orologio in condizioni terrificanti al quale solo un miracolo potrebbe farlo tornare in vita.
Non sono solito dire quanto pago gli orologi ma questa volta faccio una eccezione perchè se l'avessi pagato di più mi dareste del matto: 3 Euro.
Questa cifra mi ha anche permesso di non ricevere rimostranze da parte dela mia consorte, ma non l'ho preso solo per il bassissimo costo ma pechè un Monvis subaqueo 200 metri è un pezzo abbastanza raro da trovare.
Sono riuscito a leggere il marchio con fatica, potrete vedere nella ultima foto in basso come era conciato (e a questo punto penserete che sono matto davvero), ma non potevo lasciarlo lì, ho pensato che nella peggiore delle ipotesi avrei potuto avere qualche ricambio.
A casa l'ho smontato è all'interno il disastro era ancora più grande, il movimento si presentava come una massa fusa di ruggine, irrecuperabile, e così addio all'idea di ottenere ricambi.
Riesco con fatica a smontare il quadrante soprattutto senza rompere i piedini, provo a pulirlo e la grande macchia al centro è solamente altra ruggine.
Incredibilmente torna ad essere bello, non perfetto ma quasi, mi stupisco della grande qualità della vernice dell'epoca.
Anche le lancette tornano lucide e quasi perfette, hanno perso la pasta luminosa, ma non è un problema, ne ho per riluminarle.
Riesco a scoprire che il movimento è un ETA 2452 e magicamente nelle mie scatole di ricambi ne ho uno da sistemare al quale manca la ruota del pignone di carica e il gruppo di ricarica automatica, davvero molto utile tenere pezzi e movimenti da orologi cannibalizzati, ho anche il rotore che era di un altro donatore di organi.
Con il quadrante così bello e un movimento disponibile penso che forse i miracoli possano accadere, anche perchè pure la lunetta torna splendida anche se di aspetto vissuto.
Devo solo comprare vetro, tige, tubetto e corona che erano mancanti, il tubetto in realtà era spezzato nella cassa.
La particolarità di questo Monvis è quella di avere un plexiglass con lentino all'interno, riesco a trovarlo dai miei soliti fornitori in internet dai quali prendo anche le ruotine mancanti, guarnizione fondello e una corona con chiusura a vite, anche se probabilmente in origine era solo con tubetto liscio e guarnizione, ma dato che è un 200 metri a vite è decisamente meglio.
Quando arrivano i ricambi scopro con dispiacere che il vetro con lentino è andato fuori stock, chissà perchè avevo aggiunto un vetro sub in più... mah... in questo caso però è una fortuna che io abbia commesso questo refuso.
Appena tornerà in stock il vetro con lentino lo farò arrivare, per adesso le foto dell'orologio restaurato le potete vedere con plexiglass semplice.
La cassa purtroppo non è in acciaio come avevo pensato in un primo momento e dopo la pulizia presenta alcune mancanze di cromo, è comunque discreta, dopotutto è giusto che questo splendido Monvis Diver mantenga un aspetto in sintonia con quadrante e lunetta.
Con tutti i ricambi pronti l'assemblaggio mi porta via poco tempo, abbino infine un corposo cinturino in stoffa nera che richiama vagamente l'aspetto dei tropic che all'epoca venivano regolarmente montati su questa tipologia di orologi subaquei.
La data di produzione approssimativa me la può fornire una incisione di revisione all'interno del fondello che è del 1976, di conseguenza secondo il solito calcolo togliendo cinque anni dal primo acquisto, ne deduco che sia stato prodotto nel 1970-1971 o precedente.
Non sono solito dire quanto pago gli orologi ma questa volta faccio una eccezione perchè se l'avessi pagato di più mi dareste del matto: 3 Euro.
Questa cifra mi ha anche permesso di non ricevere rimostranze da parte dela mia consorte, ma non l'ho preso solo per il bassissimo costo ma pechè un Monvis subaqueo 200 metri è un pezzo abbastanza raro da trovare.
Sono riuscito a leggere il marchio con fatica, potrete vedere nella ultima foto in basso come era conciato (e a questo punto penserete che sono matto davvero), ma non potevo lasciarlo lì, ho pensato che nella peggiore delle ipotesi avrei potuto avere qualche ricambio.
A casa l'ho smontato è all'interno il disastro era ancora più grande, il movimento si presentava come una massa fusa di ruggine, irrecuperabile, e così addio all'idea di ottenere ricambi.
Riesco con fatica a smontare il quadrante soprattutto senza rompere i piedini, provo a pulirlo e la grande macchia al centro è solamente altra ruggine.
Incredibilmente torna ad essere bello, non perfetto ma quasi, mi stupisco della grande qualità della vernice dell'epoca.
Anche le lancette tornano lucide e quasi perfette, hanno perso la pasta luminosa, ma non è un problema, ne ho per riluminarle.
Riesco a scoprire che il movimento è un ETA 2452 e magicamente nelle mie scatole di ricambi ne ho uno da sistemare al quale manca la ruota del pignone di carica e il gruppo di ricarica automatica, davvero molto utile tenere pezzi e movimenti da orologi cannibalizzati, ho anche il rotore che era di un altro donatore di organi.
Con il quadrante così bello e un movimento disponibile penso che forse i miracoli possano accadere, anche perchè pure la lunetta torna splendida anche se di aspetto vissuto.
Devo solo comprare vetro, tige, tubetto e corona che erano mancanti, il tubetto in realtà era spezzato nella cassa.
La particolarità di questo Monvis è quella di avere un plexiglass con lentino all'interno, riesco a trovarlo dai miei soliti fornitori in internet dai quali prendo anche le ruotine mancanti, guarnizione fondello e una corona con chiusura a vite, anche se probabilmente in origine era solo con tubetto liscio e guarnizione, ma dato che è un 200 metri a vite è decisamente meglio.
Quando arrivano i ricambi scopro con dispiacere che il vetro con lentino è andato fuori stock, chissà perchè avevo aggiunto un vetro sub in più... mah... in questo caso però è una fortuna che io abbia commesso questo refuso.
Appena tornerà in stock il vetro con lentino lo farò arrivare, per adesso le foto dell'orologio restaurato le potete vedere con plexiglass semplice.
La cassa purtroppo non è in acciaio come avevo pensato in un primo momento e dopo la pulizia presenta alcune mancanze di cromo, è comunque discreta, dopotutto è giusto che questo splendido Monvis Diver mantenga un aspetto in sintonia con quadrante e lunetta.
Con tutti i ricambi pronti l'assemblaggio mi porta via poco tempo, abbino infine un corposo cinturino in stoffa nera che richiama vagamente l'aspetto dei tropic che all'epoca venivano regolarmente montati su questa tipologia di orologi subaquei.
La data di produzione approssimativa me la può fornire una incisione di revisione all'interno del fondello che è del 1976, di conseguenza secondo il solito calcolo togliendo cinque anni dal primo acquisto, ne deduco che sia stato prodotto nel 1970-1971 o precedente.
Per saperne di più: ChronoStoria Monvis
Qui l'aspetto del Monvis al momento dell'acquisto, si possono notare le pessime condizioni estetiche dell'orologio.
La cassa è cromata di forma tonda.
Il fondello è chiuso a vite con guarnizione piatta.
Dimensioni:
Larghezza esclusa corona di carica 38 mm
Altezza alle anse 45 mm
Altezza alle anse 45 mm
Spessore 12 mm
Anse 19 mm
Il
movimento è un ETA 2452 automatico, 25 rubini, ha una frequenza di
18.000 A/h, cambio della data ruotando le lancette tra le ore 21 e le
24, infine una riserva di carica di circa 42 ore (in posizione ferma).
La serie di questi movimenti è stata prodotta a partire dal 1955 ed è stata la base del movimento Tudor 2484.
Nessun commento:
Posta un commento