Vintage and Russian watches: Vetta Automatic 25 jewels

sabato 16 febbraio 2019

Vetta Automatic 25 jewels

Dopo un lungo periodo senza acquisti rieccomi con un bel pezzo anni 70 della prestigiosa casa Italiana Vetta, trovato come volte accade in un cestino in mezzo a molti rottami al mio solito mercatino dell'antiquariato.

Cassa in acciaio di particolarissima forma a mattoncino con le anse nascoste di generose dimensioni, fa da contorno ad un quadrante dorato soleil leggermente puntinato, cosa che non disturba troppo.
Indici cromati sporgenti fissati sul rehaut grigio satinato radiale purtroppo spezzato in due e con piccolissimi ammanchi di vernice intorno ad ore 13.
Fondello con chiusura a vite e generoso OR con buona resistenza all'acqua di 10 Atm, non è un diver ma rimane una caratteristica gradita.
Dopo aver lucidato appena appena giusto per eliminare i micrograffi, ho sostituito il vetro minerale piatto con uno nuovo perchè era graffiato pesantemente.
Infine gli ho abbinato un nuovissimo bracciale acciaio stile vintage da 20 mm che secondo me richiama molto gli anni 70.

Per saperne di più: ChronoStoria Vetta

Questo Vetta è stato difficilissimo da fotografare, pertanto ho approfittato per riallestire una nuova Light-Box in modo da far vedere decentemente i colori di questo orologio.
Non è ancora un risultato perfetto ma rimanendo soddisfatto dell'aspetto ho deciso di rifotografare tutti gli orologi della mia collezione e sostituire le immagini nei vari articoli di questo blog.

Cassa completamente in acciaio con fondello a vite con OR.

Dimensioni:

Diametro esclusa corona di carica 37,2 mm

Altezza con le anse 37,5 mm

Spessore 11,3 mm

Anse 20 mm

Il movimento è un ETA 2783 automatico, ed è stato costruito a partire dal 1969.
E' un 11,5 linee con uno spessore di 5,35 mm, viaggia a 21.600 A/h con una riserva di carica dichiarata di 46 ore.
Hacking stop e regolazione della data a scatto rapido.

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Perchè una collezione di orologi

Un ragazzo senza soldi sogna un giorno una bella auto, una casa, una famiglia, una qualsiasi cosa che possa dargli le giuste piccole soddisfazione della vita.
Un ragazzo cresciuto con qualche possibilità in più, esaudite le necessità primarie, sogna di circondarsi di oggetti che lo gratifichino.
C'è chi colleziona francobolli, chi monete, chi automobili d'epoca, gli interessi di ognuno sono disparati spesso dipendenti dalle possibilità economiche.
Un giorno del 1988 la mia ragazza, ora mia moglie, mi regalò un orologio, un cronografo automatico che ammiravo in una vetrina della mia città ogni qual volta che potevo.
Fino a quel momento gli orologi erano un semplice strumento per misurare il tempo.
Mi regalarono il classico orologio della prima comunione, lo distrussi dopo poco nel tentativo di smontarlo, era un piccolo Omega se non ricordo male, a quel tempo un nome insignificante per me.
Iniziai a portare al polso l'orologio quando uno zio per i miei 18 anni mi regalò un misterioso oggetto a cristalli liquidi del quale ora ho solo uno sfocato ritaglio di una fotografia.
Negli anni successivi aggiunsi un Casio digitale e qualche orologetto di plastica omaggi da benzinaio e fustini di detersivi da alternare allo sconosciuto Ana-Digit.
Il cronografo Vetta che mi regalò mia moglie divenne poi l'unico sempre al polso.
Erano gli anni che impazzava la moda degli Swatch, ma io avevo il mio crono automatico e non cedevo a quei coloratissimi oggetti in plastica.
Nel 1992 a Savona visitai una mostra di orologi, mi affascinò a tal punto da farmi decidere che quando avrei potuto mi sarei fatta una piccola collezione.
In quella mostra c'era anche una sala adibita unicamente agli Swatch, che dire, visti tutti assieme erano spettacolari ma io rimanevo ancorato al mio crono meccanico.
Nel 1995 ci fu un giorno che stranamente lo lasciai a casa indossando un plasticone, forse perché dovevo fare un lavoro manuale pesante e mi sarebbe spiaciuto rovinarlo.
Sembra destino, entrarono in casa e una delle poche cose che sparì fu il mio Vetta.
Mi sarei sposato dopo pochi mesi, avrei indossato il mio cronografo.
Corsi ai ripari acquistando un cronografo Lorenz Montenapoleone al quarzo, acciaio e oro, molto bello a quell'epoca (ancora oggi a dir la verità), il modello automatico non me lo potevo permettere pur conoscendone il valore aggiunto.
Un paio di anni dopo cedetti alla moda Swatch, mi regalai un crono Irony che mi accompagnò per molto tempo in alternanza con il Lorenz.
Dieci anni dopo il furto del Vetta conobbi un appassionato di orologi che mi contagiò in modo totale.
Appassionandomi maggiormente iniziai a leggere riviste e almanacchi del settore evolvendo le mie conoscenze.
In un catalogo di qualche anno prima vidi un cronografo Eberhard che mi fece innamorare immediatamente, era uscito di produzione già da qualche anno e pareva introvabile.
Sembra destino, inaspettatamente qualche mese dopo lo vidi in vendita su una bancarella ad una mostra-scambio di settore, lo osservai bene, era perfetto, lo acquistai.
Iniziò così la mia collezione, grazie all'incontro con un amico appassionato e ad un'incredibile fortuna.
Nello stesso periodo mi misi in testa di ritrovare il Vetta che mi rubarono.
Mi iscrissi ad un paio di forum del settore nel tentativo di ottenere informazioni sul cronografo del quale avevo solo un ritaglio estremamente sfocato di una fotografia dove l'orologio era poco riconoscibile.
Non riuscii ad avere informazioni sufficienti, nemmeno contattando la casa madre.
Mi misi il cuore in pace, ma dentro di me sentivo che la fortuna avuta con l'Eberhard sarebbe tornata.
Non è una sintesi, ma da tutto questo nasce la mia carriera di forumista spero apprezzato dai colleghi, e di piccolo collezionista.

Gli articoli mostreranno gli orologi della mia collezione, la maggior parte di scarso se non nullo valore, alcuni però con un grande impatto estetico ancora oggi dopo 20, 30, 40 anni dalla loro nascita.

Buona visione.

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sabato 16 febbraio 2019

Vetta Automatic 25 jewels

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